28. Okt. 23
21:00 Uhr
me.man.machine.
Un nome che, anche a 12 anni dalla sua creazione, può essere recitato come un potente mantra. In tempi come questi, ci ricorda quale dovrebbe essere l'ordine: Me. Uomo. E poi la macchina. E non il contrario. Siamo in un momento unico, l'inizio di una nuova era in cui l'intelligenza artificiale sta diventando una parte sempre più significativa della nostra vita quotidiana. I contenuti vengono doppiamente reinventati: Non solo il modo in cui viene distribuito e vissuto, ma anche il modo in cui viene creato è nuovo. Improvvisamente, l'intelligenza artificiale è onnipresente e ci pone inevitabilmente di fronte a domande pressanti. Noi e tutto ciò che facciamo e creiamo saremo presto completamente sostituibili? Quanto valore conserva la creatività umana quando le macchine fanno tutto in modo più veloce ed efficiente di noi - ci sta superando anche in questo campo? Domande che non suscitano solo buoni sentimenti. Come la grande allitterazione che incarnano, me.man.machine. tornano - e portano salvezza. Non perché offrano una soluzione, ma perché catturano perfettamente lo zeitgeist e il sentimento del momento: Le foreste bruciano, il male regna e i robot pensano - questa minaccia in agguato racchiude il primo singolo del loro nuovo materiale in studio friendly fires (uscita: fine luglio 2023). Invece di arrendersi all'impotenza, la canzone è un invito a prendere il destino nelle proprie mani e a partire prima che sia troppo tardi. Il singolo suona di conseguenza, con il quale la band si catapulta fuori dal letargo in piena estate. C'è ancora la malinconia e la profondità tipiche della band, ma c'è una speranza chiaramente percepibile nell'invito a partire.
Barany
Un'oscura nuvola melodica avvolge i sensi dopo che l'ultima nota del nuovo album dei BARANY, "Nanztal" (uscita 13.10.23), è svanita. Le collaborazioni internazionali con i produttori Dan Austin dal Regno Unito (Massive Attack, Biffy Clyro) e re:dasein dalla Germania, nonché con il mastering mastermind Matt Colton dal Regno Unito (Thom Yorke, James Blake, Sampha) hanno dato vita a dieci canzoni raffinate sulla solitudine, la casa e il riorientamento. I BARANY si rivelano ancora più sofisticati, diversi e audaci rispetto al loro precedente album "Lights Disappear" (2019). Vengono alla mente ricordi di Portishead e Radiohead, ma i brani sono inconfondibilmente originali. Il songwriting fiammeggiante abbraccia lunghi archi di armonia e segue trame intricate, riempiendo il petto di vibrazione e autenticità. Che siano nebbiosi e fragili o inaspettati ed esplosivi, i BARANY hanno sempre un altro asso nella manica. Sia nell'uno che nell'altro caso, ci si può perdere piacevolmente in "Nanztal". La porta del mondo dei BARANY si apre a chi si lascia cadere all'indietro.
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